Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Da Bramante a Canova

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Argan, Giulio 50 occorrenze

Da Bramante a Canova

resistenza, la resistenza del Borrornini, la sua concezione dell’arte e della vita come immaginazione del possibile (e nulla è possibile senza una

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condizione umana è l’incertezza, l’angoscia di dover scegliere senza avere il tempo, il distacco, il metro del giudizio, seguendo soltanto l’impulso

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. Nulla di più probabile che l’immaginazione berniniana apparisse al Borromini, per dirla col Malebranche, «la pazza di casa»: un divagare senza

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dalla concezione protestante del lavoro e della ricchezza. Ma l’orizzonte senza accento assiologico sarebbe estensione illimitata e informe dell

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alle cinque navate e la centrale, per di più, rimase senza la volta. Vi sarebbe dunque stato un contrasto tra l’architetto, che avrebbe voluto rifare

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che non implicano problemi di tecnica costruttiva, può tranquillamente accostare, senza cadere in contraddizione, elementi formali di diversa

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repertorio di forme intrinsecamente diverse, ma riferibili tutte ad un medesimo modulo, misurabili con la stessa unità di grandezza. E senza dubbio il suo

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in fuori come quinte e sopra i quali la trabeazione continua senza interrompersi; in più il muro retrostante è traforato da porte, finestre e

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’architetto, e finalmente apre, ponendosi come primo ed esplicito esempio di arte senza «regole, la via alla diffusione europea del gusto barocco.

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la «poetica» dell’artista: una poetica che non collima più con le opere realizzate e si pone come intenzionalità senza fine, che tanto più si

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Ricerca senza fine, pensiero e presenza costanti della morte, inevitabile scacco dell’esperienza e in primo luogo dell’esperienza storica, l’antico

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Allorché, ricalcando la definizione settecentesca e neoclassica, si parla del Barocco come arte «senza regole», bisogna sempre tenere presente che la

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liscio sicché la luce scivola senza trovare arresti verso la penombra dei rincassi o l’ombra netta dei cornicioni e dei timpani: tutta la prospettiva, la

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Soggetto»; ma soprattutto si preoccupa della forma generale, che «né in tutto fatta a misura di versi, né in tutto senza numero convien che sia», dacché l

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spunto parodistico, ma senza ironia; e basta a farci capire che al pittore non interessa la grazia o l’innocenza infantile ma, moltissimo, i riflessi

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tra i suoi personaggi: senza dire che qui il tema è l’ispirazione improvvisa, che esclude l’apparato. Il gioco è più sottile: il pittore è dietro e

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, quanto meno, non di figura geometrica, ma in termini filosofici: lunghezza senza larghezza, lunghezza e larghezza ecc.

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senza dubbio probabile; ma nulla autorizza ad una troppo facile, inconcludente interpretazione della sua architettura come musicalità. L’analogia del

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Di questo processo di assimilazione tematica senza alcuna indagine o nozione del significato «storico» delle forme, il Guarini stesso ha dato l

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facciata di palazzo Carignano: l’ornato trito, minuto, ripetuto come fosse stampigliato non è senza dubbio un elemento complementare o accessorio anzi, a

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«conversione» e il «martirio». Infatti, nella nuova prospettiva ascetica, non può esservi vita religiosa senza .«martirio», cioè senza l’esperienza

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nel suo spazio ambientale basta tirarla per largo o per lungo, senza cambiare nulla. Anche questo era, all’origine, un artificio scenico del Juvarra

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arrivare a determinazioni spaziali senza la mediazione volumetrica e di moto delle figure, cioè senza passare attraverso la «mimesis» della natura: l

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mai, dopo una simile levata d’ingegno, lo sviluppo formale sia dei più moderati, senza sgarri barocchi. Vien fatto, a considerarla, di seguitare il

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, è l’orientamento generale della cultura artistica, la cui direzione passa, non senza contrasti, dall’aristocrazia alla borghesia.

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intende una pittura di fatti, senza implicazioni religiose o allegoriche: una storia non eroica e celebrativa, dunque, e molto prossima alle vedute della

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non può accettare principi d’autorità senza cessare d’essere critica e ridursi a mera verifica di conformità, non è dunque attività di ceti che

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Richardson è esplicito: «di un quadro o di un disegno dobbiamo esaminare solo quel che vi troviamo, senza preoccuparci delle intenzioni che il

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bramantesco: Bramante, nella sua opera costruita sulle fonti, ci dà la immagine di una storia-precetto, senza dramma, e di una natura creata una volta per

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nasce dal nulla, è vano mettersi a inventare senza aver prima raccolto tutta una massa di materiali (disc. VI). È vero che l’arte è il prodotto del genio

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di Gainsborough). Ma l’imitazione non è, se non sotto certe gravi condizioni, imitazione della natura. Hogarth confessa senza rossore la propria

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definisce «the line of beauty» è, senza possibilità di dubbio, la linea del «wit»: all’opposto della linea retta, ch’è il collegamento più diretto tra

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pura proiezione e fissazione dell’ispirazione. Il «pittoresco» è genio-gusto, il «sublime» è soltanto genio, genio senza gusto: e poiché il gusto era l

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essere un episodio della cultura inglese: e questo spiega il suo richiamarsi al classicismo, come arte «senza tempo» o di un eterno passato, benché la

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, ogni suo quadro è un prodotto perfetto, nel quale un massimo di qualità è raggiunto senza sforzo apparente, senza neppure la spinta di una scarica

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’industria non potrà mai produrre da sola, senza il concorso e l’impulso della cultura. Ma la ragione di quell’artigianato è anche un’altra, collegata

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vuole assolutamente distinti. Ma non si può evocare l’argomento antico del naturalismo senza poi trarne le conseguenze: come sempre, il tema del

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non rimane che agire sul pubblico, educarne e condizionarne il gusto, disporlo ad accettare senza discutere il messaggio degli artisti che sono, di

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pittura inglese; ma, senza l’esperienza critica della pittura inglese, difficilmente la pittura europea avrebbe potuto rinnovarsi, come si rinnovo

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’eredità di un nome: Michelangiolo. Nel 1772 il suo giudizio non era senza riserve: «Alla domanda su chi debba avete il primo posto, Raffaello o

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diretta della materia nella tensione delle forze senza tenere presente che, dietro le statue, il piano architettonico fissava l’immagine di una

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ut pictura poesis) di arte figurativa e poesia; e non senza una tacita allusione all’amico svizzero, nel suo discorso di congedo, Reynolds aveva

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satanico inventore di tales of terror figurate, il romantico a oltranza che manderà in furie l’ormai olimpico Goethe. Questo contemporaneo di Goya senza

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ormai senza spazio. È questo, credo, il riferimento storico più pertinente alla pittura di Fuseli; che fu, in fondo, un mistico della contraddizione e

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, passano inosservati. Il tipo è sempre antico, anzi senza tempo, ma inverandosi veste panni moderni: sui personaggi di Shakespeare disegnati da Fuseli è

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, lo spazio di Shakespeare: un universo d’immagini brillanti e senza sostanza, in agitazione perpetua, e senza dubbio vere, ma ad un livello, in una

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Quante e quanto sterili geometrie nelle figure di Fuseli, chiuse ciascuna in un ideale rettangolo o triangolo o trapezio, senza che mai quelle forme

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Canova ha voluto dare alla figurazione della favola classica un minimo di attendibilità tecnica a costo di rinunciare, ma senza rimpianto, all’aura

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modo con cui si trascorre senza sosta dall’una all’altra. Sarà dunque, il bello, un Certo non-so-che, un’intrinseca virtualità che ha la cosa di

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senza distacco il reale nell’immaginario, ma che si rivela nello sbattimento dei veli pieni di vento, nel palpitare delle carni sazie di luce. Per il

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